Regia
Umberto Salemi
Attori
Barbara Buscaglia – Rose Papillon
Antonio Damiano – Armand
Dalia Lottero – Marie Luise
Umberto Salemi – Millet
Scene
Marco Barberis
Luci
Antonio Damiano
Costumi
Gisella Panico
Assistenza di scena e luci
Manuele Catroppa
LA SIGNORINA PAPILLON
nel paese dei brutti sogni
di Stefano Benni
“LA SIGNORINA PAPILLON (nel paese dei brutti sogni)”, la più esilarante fra le opere teatrali scritte da Stefano Benni, porta in scena un mondo popolato da poeti eccentrici e da cortigiane parigine, militari in carriera e fratelli massoni, in una Parigi corrotta di fine ottocento. L’opera è ambientata in un “giardino metaforico”, in un’epoca che, basandosi su qualche elemento desumibile dal testo, dovrebbe essere il XIX secolo. Ma potrebbe anche trattarsi di un periodo più vicino o di una dimensione fuori dal tempo: è un teatro dell’assurdo, dove tempi e luoghi non sono infatti definiti con precisione naturalistica ed evidenti sono i molteplici richiami alle vicende dei nostri giorni.
Si tratta di uno spettacolo raffinato ed elegante, con una garbata vena comica e surreale. Il testo è pervaso da un senso di inquietante mistero sia nelle battute che nelle situazioni, alterna verità e menzogna, romanticismo e crudeltà, purezza e corruzione.
Le parole si gustano una ad una, in un inseguirsi di eccessi, di sproloqui, di finezze verbali, con personaggi parodie di loro stessi e allegri siparietti.
Il risultato è di una comicità unica, il testo agrodolce e d’alta qualità linguistica dà vita infatti a una satira grottesca realizzata con metaforica eleganza. La costruzione ricercata, il succedersi vertiginoso di incastri narrativi, i giochi di parole, le atmosfere deliziosamente assurde ne fanno una commedia corrosiva e divertente, in cui il segno pirotecnico di Benni regala una risata agghiacciante, una lacrima ironica e non ultima, una testarda speranza nella forza dell’intelligenza e della fantasia.
Bolognese di nascita e di classe 47, Stefano Benni, autore di “Bar Sport”, “La Compagnia dei Celestini” ed “Elianto”, si distingue per le sue straordinarie doti di narratore satirico e surreale e vanta una fitta produzione letteraria, dai racconti fantastici a romanzi di grande spessore narrativo, dalla poesia ai testi umoristici, dalle ballate alle sceneggiature per il cinema, al giornalismo. Narratore eclettico e particolarmente prolifico, Benni è legato al teatro da una stretta e proficua collaborazione. Una collaborazione creativa, dinamica, innovativa che ormai dura da oltre dieci anni e viene condotta sempre sul filo della satira graffiante dello scrittore, delle sue rocambolesche invenzioni narrative, ricche di fantasia e di comicità. Paragonata spesso all’opera di Campanile per la battuta rapida, per la concisione del testo, la scrittura di Benni rappresenta un’evoluzione verso un teatro moderno, magari surreale e “asciutto” come quello di Beckett, ma che non dimentica le radici culturali italiane.