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il platone della casilina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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un omaggio a Platone e Pasolini

 

di

Gianni Cascone

 

con

Marcello Prayer

 

musiche

Andrea Orsi

 

videoscenografia

Pietro Annicchiarico

 

Verso qua ci volevo una luna teatrale, immobile e intatta.

Il profumo di lentisco…

L’infinito ruotava intorno alla mia distesa, l’estate era per sempre.

 

Il Platone della Casilina è uno spettacolo sull’amore, il desiderio ossessivo di amare ed essere amati in un’epoca sterile e votata a una alienata superficialità: il corpo e i sentimenti vengono pornograficamente sovraesposti senza che la comunicazione sia reale, profonda e rischiosa.

 

Per questo il Platone della Casilina ha per protagonista un travestito che, ai margini di una strada di periferia, mentre batte ama filosofare (da qui il suo soprannome). Questa figura è l’emblema appunto sia della sterile alienazione della nostra epoca – in quanto maschio non può procreare – sia del bisogno disperato di accettazione, di amore e di poiesis  – specie fra gli emarginati, siano essi figure sessualmente ambigue e oggetto di violenza e strumentalizzazione (come la recente cronaca ha mostrato) oppure immigrati, disadattati e poveri.

 

Lo spettacolo è nato dal convergere di due desideri:  da un lato  di valorizzare la figura del  travestito come figura sacra nata in seno ai laboratori teatrali del Banchèro relativamente a un lavoro drammaturgico sul tema dell’amore – lo spettacolo che ne scaturì, L’orecchio luminoso di Dioniso, narrava di un santuario cui si recavano nell’antichità i sofferenti di amore e la cui vestale era appunto un travestito – ; dall’altro l’intenzione di rievocare sulla scena una situazione simile a quella descritta da Pasolini in Petrolio.

 

Nella sua ambiguità sessuale quindi il travestito diventa l’emblema tragico della perduta armonia e  di una perduta unità originaria dell’essere umano – per questo egli ama narrare con nostalgia il mito platonico di Eros – di cui in qualche modo egli è simulacro corrotto ed estremo residuo.

Contemporaneamente nella rievocazione quasi rituale di quel racconto, il “Platone” riapre la ferita insanabile della sua natura spaccata e cade nel pozzo della sua infelicità da cui vede riemergere i suoi primi amori mercenari: di qui la necessità di riscrivere lo spunto pasoliniano, che resta come inconscio letterario della situazione, ideale punto di riferimento della rappresentazione di realtà urbane degradate e marginali.

 

Il Platone della Casilina è uno spettacolo emozionante e coinvolgente per il pubblico, che rimane commosso grazie alla intensa interpretazione di Marcello Prayer.

 

immagini di marco barberis della prima a Pistoia


immagini di giuseppe di stefano delle prove

 

SCHEDA TECNICA

lo spettacolo si presta molto bene a luoghi abbastanza raccolti e fuori della scena tradizionale: stanzoni abbandonati, periferia industriali, spiazzi verdi marginali poco curati, una sedia da giardino di plastica bianca.

Spazio scenico ottimale metri 6×10 – pubblico max 200 posti

Piazzato 8 proiettori (4 gelatina calda, 4 gelatina fredda)

2 sagomatori da 1000 w

5 proiettori  (uno con gelatina blu)

1 videoproiettore

1 lettore DVD

Impianto stereo

1 lettore CD

1 sedia

1 tecnico luci

1 tecnico audio

Durata 55 minuti

 

Costo per una replica € 2.000 + iva ( per due repliche € 3.000, per 3 repliche € 4.000 +iva)

 

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