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Palazzo Soleri
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i nostri romanzi collettivi

Scrivere è un gesto individuale ma non può realizzarsi senza il confronto con gli altri. Scrivere è un atto espressivo che richiede anche strumenti e percorsi artigianali. Come le cattedrali del Medioevo erano il frutto della creatività e della sapienza artigianale di molte individualità, così può essere il romanzo: una grande costruzione collettiva alla quale ognuno può contribuire con il proprio talento. Il nostro laboratorio è un modo per ritrovare se stessi, per confrontarsi e fare gruppo, un modo per esprimersi e tornare a costruire narrazioni condivise.

I romanzi di cui qui di seguito trovate le informazioni le recensioni e gli articoli pubblicati sono il felice prodotto dei laboratori di scrittura espressiva e collettiva condotti da Gianni Cascone.

et in arcadia ego

Giraldi Editore 2019

un romanzo barocco

Due improbabili burattinai comunicano attraverso uno specchio e manipolano il destino degli uomini: uno leggendo loro il futuro, l’altro componendo il paesaggio floreale dove farli muovere.
È una storia d’amore e di desiderio di maternità impossibile. È la storia di una coppia che si separa e che si mette in viaggio per mondi diversi: l’India magica e il nord Europa razionale.
È la storia d’amore e di teatro di quattro ragazzi che partono da Londra per Copenaghen a sperimentare una nuova Iliade.
È la storia d’amore e di morte di Patroclo, Achille e Briseide, di fratelli lontani e di un funerale dove non si trova il morto e dove tutto si compie.

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1,2,3… tocca a te!

Giraldi Editore 2017

un thriller paranoico

Un trentenne rampante a capo della sezione informatica di una grande multinazionale, la NED, intravede la possibilità di arricchirsi vendendo a una concorrente i segreti che la sua Azienda sta utilizzando per ‘derubare’ delle sue risorse naturali (terre rare) il territorio provenzale al confine con il Piemonte.Il colpo gli riesce ma non tutto fila liscio:  l’informatico finisce  in un vortice di sospetti, paranoie, minacce più o meno reali, che avranno un esito imprevedibile.Una trama e un epilogo di cui non si può svelare di più per non incidere sulla loro estrema originalità.Un romanzo che definire ‘giallo’ è riduttivo, perché insieme al thriller delinea il ritratto di un mondo senza scrupoli e di una generazione materialista senza ideali che, per questo, non ha speranza.

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ciapa scioira

romanzo storico

Ciapa Scioira in dialetto ligure significa ‘pietra liscia’: è la pietra su cui le lavandaie lavavano i panni lungo i fiumi. Il riferimento non è casuale, perché al centro della trama sta la Memoria. Infatti questo romanzo epico è ambientato nel ponente ligure, a Taggia, tra il 1944 e il 1945, e si protende, con un salto di vent’anni, fino agli anni ’60, a seguire l’esito dei suoi protagonisti.

La guerra mondiale fa da sfondo alle vicende di personaggi presi dalla vita comune, gente che attraversa la tragedia bellica come può o come sceglie: ci sono gli ‘eroi’, che si impegnano per la collettività schierandosi contro l’occupazione nazista – come Bartolomeo,  jazzista italo-americano che torna per fare da collegamento fra le truppe alleate e i partigiani; o come Giacomo che combatte sui monti della Valle Argentina –; ci sono gli egoisti che continuano a truffare approfittando del clima tempestoso – come Maria Vittoria, impiegata notarile – o che fuggono dalla guerra emigrando – come suo fratello Gabriele, che lavora nelle esportazioni –; ci sono le vittime – i bambini come Lucia e il piccolo ebreo Joseph; o come Luisa, lavandaia visionaria –; infine ci sono le ‘signore’ come Elsa, prostituta per miseria, una “per cui la guerra non è mai finita”. Qualcuno sopravvivrà alla guerra, qualcuno no, tutti ne resteranno segnati.

Un affresco di piccole storie sullo sfondo della grande Storia, un omaggio alla memoria che si sedimenta sulle pietre delle case, mentre mani infaticabili cercano di cancellare lo sporco e il sangue dalla memoria comune.

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quello che non sei

Giraldi Editore 2015

romanzo di formazione

Alexander Luthi ha 48 anni e lavora in banca. L’uomo alla morte della madre viene in possesso di documenti nei quali scopre di essere stato affidato a quelli che lui credeva essere i suoi genitori secondo un programma razziale dello stato che toglieva i figli agli “zingari” per darli in adozione a famiglie svizzere. Sconvolto dalla scoperta decide di prendersi un tempo di riflessione circa la sua identità. Si reca quindi in Italia, ad Arma di Taggia, dove abitualmente trascorre le sue vacanze e dove ha vecchie amicizie. Qui conosce uno stalliere rom, Marcel, che sta per andare alla famosa festa annuale dei nomadi a Les Saintes Maries de la Mer in Camargue. Alex decide di recuperare il suo camper in Sardegna e di andare anche lui verso Les Saintes Maries. Lungo il percorso (Genova-Camargue) incontrerà una serie di personaggi che lo aiuteranno a ripensarsi, sia per quel che riguarda la sua identità culturale sia per quel che riguarda i suoi rapporti fondamentali con la compagna Andrea e con la figlia Karin. Il viaggio terminerà a Saintes Maries de la Mer dove tutti i personaggi della storia convergono per vari motivi, senza però incontrarsi.

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